Ascesso dentale: cosa fare e come si cura
L’ascesso dentale è un’infiammazione del dente o della zona circostante che provoca molto dolore e può causare la devitalizzazione del dente.
Quando parliamo di ascesso dentale, parliamo di una situazione in cui c’è una infezione in atto nella nostra bocca.
L’ascesso comporta la presenza di una raccolta cospicua di pus, che è il risultato di un accumulo di batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari.
La buona notizia è che curare un ascesso dentale è sempre possibile, anche con facilità, quando viene preso per tempo.
Ecco perché ripetiamo spesso quanto sia importante una buona prevenzione e una regolarità nei controlli periodici dal proprio dentista.
In questo articolo andremo a capire meglio cos’è l’ascesso dentale per averne maggiore consapevolezza, vedremo come possiamo prevenire questa situazione e capiremo quanto sia fondamentale recarsi subito dal dentista per evitare il peggioramento del quadro clinico.
Tipologie di ascesso dentale
Comunemente parliamo sempre di ascesso dentale, ma esistono in realtà due distinzioni di ascesso che possono verificarsi.
Ascesso dentale o ascesso periapicale
L’ascesso periapicale è l’infezione che si sviluppa vicino all’apice della radice del dente. La parola periapicale è composta infatti dalla parola “attorno” (peri-) e dalla parola “apice” (-apicale).
Questi ascessi si possono verificare tanto negli adulti, quanto nei bambini.
Ascesso gengivale o ascesso parodontale
L’ascesso parodontale, invece, si verifica nella zona del parodonto, cioè tutto ciò che sta intorno al dente (paro-, “intorno”; -donto, “dente”): gengiva, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare, ovvero tutta la struttura che ha lo scopo di mantenere il dente fisso e stabile sulle ossa.
L’ascesso gengivale può essere relativamente semplice da trattare al suo insorgere; quando si complica, si parla in senso stretto di ascesso parodontale.
Questo tipo di ascesso avviene tipicamente solo negli adulti.
Come si forma l’ascesso dentale
L’ascesso periapicale si forma comunemente come conseguenza di una scarsa igiene orale, che porta alla formazione della malattia della bocca più diffusa: la carie.
L’accumulo di placca e tartaro dovuto ad una scarsa igiene, favorisce il lavoro dei batteri i quali, nel tempo, riescono a rompere lo smalto dentale presente sulla corona del dente e penetrano nello strato più morbido e sensibile sottostante: la dentina.
Una volta fatta breccia nello smalto, l’infezione si sviluppa velocemente nella dentina e raggiunge il nervo, provocando la pulpite. Se l’ascesso dentale non viene trattato in questa fase, il nervo interno del dente può arrivare alla necrosi, cioè alla morte del dente.
L’ascesso parodontale, invece, sorge in presenza di batteri all’interno dello spazio compreso tra il dente, la radice e la gengiva. Si tratta della tasca gengivale o tasca parodontale, la cui infiammazione è spesso sempre dovuta ad una scarsa igiene orale.
L’infiammazione della tasca gengivale in fase iniziale è facilmente curabile con una seduta di detartrasi approfondita, ma se non viene trattata porta alla vera e propria malattia parodontale.
Altre cause dell’ascesso dentale
Oltre alla causa principale della scarsa igiene orale e della malattia parodontale, ci sono altre condizioni che possono essere causa dell’ascesso dentale:
- Dieta troppo ricca di cibi e bevande zuccherate, che concorrono alla formazione della carie
- Lesioni gravi a denti o tessuti parodontali che favoriscono la penetrazione dei batteri
- Interventi chirurgici effettuati in modo non corretto, come chirurgia, impianti dentali, otturazioni o devitalizzazioni che lasciano una porta aperta ai batteri per penetrare in profondità
- Bocca secca (nota come secchezza delle fauci o xerostomia)
- Sistema immunitario indebolito per fasi particolari della vita o per altre malattie che influiscono sul sistema immunitario
- Vizi di alcol e fumo
Sintomi dell’ascesso dentale
Anche se può accadere che l’ascesso inizialmente non dia alcun sintomo evidente, i segnali d’allarme principali dell’ascesso dentale sono:
- Dolore alla zona interessante, costante o pulsante, che aumenta nel tempo
- Dolore che aumenta masticando, quando si è distesi a letto o facendo pressione sulla zona infiammata
- Sensibilità dentale a cibi e bevande troppo calde o troppo fredde
- Gonfiore alle gengive
- Alito cattivo e odore sgradevole in bocca
- Febbre, in alcuni casi
- In situazioni più complesse si arriva anche al gonfiore della mandibola o delle guance, oppure ad una difficoltà nell’aprire la bocca o a deglutire il cibo
Cosa fare in caso di ascesso dentale
Come accennavamo in apertura, la prima cosa da fare è rivolgersi al dentista (se hai bisogno, contattaci da qui!).
Speriamo sempre che si tratti di un dolore temporaneo o di poter gestire il problema in autonomia. Eppure l’azione migliore che possiamo fare per evitare il complicarsi della situazione è ricevere un controllo dall’odontoiatra e una corretta terapia per la guarigione.
Ricorda: prima intervieni, più sarà facile risolvere il problema e più sarà economico l’intervento.
Cosa non fare in caso di ascesso dentale
Il fai da te è la prima cosa da evitare. Sappiamo che l’infezione è di origine batterica, quindi immediatamente pensiamo all’assunzione di antibiotico.
Magari a casa hai ancora qualche antibiotico avanzato, ma non va bene prenderlo in autonomia senza indicazioni specifiche del dentista o del medico. Ecco perché:
- Occorre l’antibiotico giusto: esistono batteri diversi, quindi occorre l’antibiotico adeguato per quello specifico tipo di batterio.
- Occorre il dosaggio giusto rispetto alla gravità dell’infezione in corso, elemento non verificabile in autonomia.
- L’antibiotico va preso per un periodo di tempo prestabilito: se si prende pochi giorni non avrà effetto e, anzi, i batteri che sopravvivono avranno la possibilità di diventare resistenti all’antibiotico; questo annulla per sempre l’effetto di difesa, rendendo necessario individuare un nuovo tipo di antibiotico che possa essere efficace.
Un’altra azione da evitare assolutamente è la tentazione di rompere o tagliare in autonomia l’ascesso dentale, per fare uscire il pus.
Questa azione può anche dare un effetto immediato di maggior sollievo, ma se non curiamo la zona interessata i batteri che fuoriescono dalla fistola possono infettare altre zone della bocca, del collo o della testa.
Potrebbe anche accadere che l’ascesso dentale si rompa spontaneamente, per effetto dell’aumentare dell’infezione. Anche in questo caso l’intervento per curare la zona interessata è fondamentale per evitare il diffondersi dell’infezione in altre aree.
Curare l’ascesso dentale dal dentista: dalla diagnosi alla guarigione
Se pensi di avere un ascesso dentale o gengivale in corso, contattaci per una visita di controllo.
Ecco le fasi che ti aspettano dalla diagnosi alla cura.
- Prima parte della visita in poltrona con ispezione visiva da parte del dott. Pelosi o un membro del team del Centro Odontoiatrico;
- Indagine radiografica attraverso una radiografia OPT (ortopantomografia) e rx Endorali, per stabilire correttamente l’origine, la localizzazione e la tipologia di ascesso dentale;
- Definizione della terapia: potrebbe essere necessaria una cura canalare o devitalizzazione, terapia con antibiotici specifici, terapia parodontale.
Cura canalare o devitalizzazione
La cura canalare viene spesso chiamata devitalizzazione e serve a porre rimedio all’ascesso periapicale che si sviluppa all’interno del dente.
Questa cura prevede una pre-anestesia e anestesia locale specifica in preparazione all’intervento.
Successivamente il dente interessato viene isolato attraverso uno strumento in gomma chiamato “diga”.
Qui avviene l’intervento vero e proprio:
- viene rimossa la polpa del dente in cui c’è l’infezione;
- successivamente viene disinfettatato tutto il canale per metterlo in sicurezza e il cavo viene riempito con un materiale apposito;
- Infine, il dente viene otturato con materiale bianco e biocompatibile, a protezione del dente, per evitare nuovamente l’infiltrazione di altri batteri.
Terapia parodontale
Nel caso di ascesso parodontale è necessario mettere in atto una terapia parodontale che prevede la rimozione del tartaro nella zona superficiale e sottogengivale per ridurre o eliminare totalmente la tasca parodontale.
Questa terapia potrebbe essere suddivisa in più sedute programmate nel tempo, per riportare il paziente in uno stato ottimale di salute.
Rimedi naturali per alleviare l’ascesso dentale
Seppur sia strettamente necessario l’intervento dell’odontoiatra, ci sono alcune azioni che possiamo fare per alleviare il dolore in attesa di essere curati.
Innanzitutto, per alleviare il dolore può essere preso un antidolorifico come l’ibuprofene, tenendo conto che questo serve solo ad attenuare il dolore ma non risolve l’infezione.
In caso di febbre, il paracetamolo può essere utile per diminuire la temperatura corporea.
Tra i rimedi naturali, invece, troviamo:
- Pulizia e risciacqui del cavo orale con acqua e limone, acqua e sale o acqua e bicarbonato, utilizzando sempre acqua tiepida per evitare sensibilità dentale.
- Risciacqui con infuso di chiodi di garofano, per sfruttare la loro azione anestetizzante.
- Ghiaccio, da utilizzare esternamente sulla parte interessata per disinfiammare e ridurre gonfiore e dolore.
- Gel di aloe vera, propoli, argilla verde ventilata, oli essenziali: tutti prodotti naturali che hanno proprietà benefiche e sostengono il sistema immunitario.
Per concludere
Abbiamo visto che l’ascesso dentale è un’infezione fastidiosa e anche molto dolorosa, ma che può essere curata rapidamente se trattata dal dentista all’emergere dei primi segnali di allarme.
Se sospetti di avere un ascesso dentale o un’infezione in corso contattaci per fissare una visita di controllo: il team del nostro Centro Odontoiatrico Dott. Pelosi è a tua completa disposizione.
Puoi trovarci e raggiungerci facilmente: il nostro studio dentistico è vicino a Lucca, presso il Centro Commerciale Il Quadrifoglio a Lammari Capannori.
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